I PESCATORI DI BALENE
alle sartie e alle griselle, si vedevano due uomini un po' curvi innanzi, cogli occhi fissi sull'oscuro mare che muggiva sordamente frangendosi contro i
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occhi! - È spuntato il sole? - chiese il tenente sbadigliando. - Non ancora, ma vi dò un'altra nuova che vi sveglierà completamente. I nostri cari
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allungato, lo coprirono con una sottile pelle di foca, praticandovi, al posto degli occhi, due sottili tagli orizzontali. Ciò era bastante per vedere
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giungevano gli occhi, il mare, che in quel momento era perfettamente calmo, senza la più piccola ruga, appariva coperto di ghiacci che un superbo e ancor
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valle che poteva anche chiamarsi una semplice spaccatura e cominciarono a salire tenendo però sempre gli occhi volti verso le cime delle due vicine
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occhi sanguigni i due piccoli canotti che filavano in mezzo ai ghiacci galleggianti. I due naufraghi avevano già percorso una dozzina di miglia
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mediocre statura ma robustissimi di tinta bruna, con viso rotondo, naso schiacciato, occhi piccoli ma espressivi e capelli nerissimi. Passando presso
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tre metri e alta più di quattro. La pelle del gigante, nera, liscia, untuosa, sotto ai raggi del sole brillava così vivamente da offendere gli occhi
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quindicina e, a prima vista, non tali da ispirare troppa fiducia e simpatia. Avevano i lineamenti brutti, angolosi, gli occhi foschi, il viso dipinto a
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, apparve una testa, quella di Koninson. Il buon fiociniere girò all'intorno due occhi spaventati cercando ansiosamente il suo compagno che non si
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remo le guidavano e accanto a loro con una coscia trattenuta nella scanalatura della poppa, stavano i due fiocinieri cogli occhi fissi sul cetaceo e i
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. Dopo una fumata, turarono per bene la tenda e si coricarono cercando di addormentarsi. Avevano appena chiuso gli occhi che udirono, a breve distanza, un
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rendevano così sfolgorante che a guardarla gli occhi provavano un acuto dolore. Sulla cima di quel colosso, che il vento del nord spingeva verso la
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rompersi le onde e aguzzando gli occhi vide una lunga distesa di spuma biancastra. - Animo, Koninson - disse. - La terra è vicina, cerchiamo di guadagnarla
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! Koninson! - gridò. Il fiociniere agitò le braccia, sbadigliò a lungo mostrando le mascelle solidamente armate di aguzzi denti e apri gli occhi. - Tenente
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mostro - disse Koninson gettando gli occhi su quell'enorme massa. - Scommetterei che misura diciannove metri - E forse di più disse il tenente. - Ci darà
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riaprire gli occhi. - Vedo che hai la pelle dura e sono contento! - gli disse, sorridendo. - Orsù, ragazzo mio, spicca quattro salti finchè io corro
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tenente, che non staccava gli occhi dall'orizzonte settentrionale. Le colonne di fuoco continuavano ad innalzarsi ed abbassarsi con le contrazioni dei
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pini. La girarono e guadagnarono un luogo ove la collina scendeva dolcemente verso il mare. Quasi subito gli occhi del tenente scorsero una nera
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non abbandonano se non spinti da un motivo imperioso e dopo molte preghiere e anche minaccie dei loro superiori. Hanno i visi pallidi, gli occhi
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fino a terra, gli occhi selvaggi e le lunghe corna minacciosamente allargate all'infuori. Formavano una specie di cerchio attorno a due buoi che avevano
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preso da una violenta collera che si tramutò ben presto in un profondo scoraggiamento. Dinanzi ai suoi occhi erano passate tutte d'un colpo le orribili
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mio rampone, per insegnar loro a ridere! - esclamò il fiociniere che seguiva cogli occhi fiammeggianti quei superbi giganti. - E invece siamo qui
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, forse perchè unta di recente con grasso, cogli occhi un pò obliqui e i capelli neri, grossi e lunghi. Portavano vesti di pelle di foca e di orso
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nei suoi occhi brillava un'ardente bramosia. Il solo tenente, calmo sempre, seguiva con sguardo perfettamente tranquillo lo sfilare di quel branco. Già
Accademia della crusca
